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Epigrafia e tophet in Algeria
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 Cherchel. Stele votiva  

Figura 1. Cherchel. Stele votiva

Immagine tratta da P. Gauckler, Musée de Cherchel, 1895, p. 88 e tav. II, 4.

 

Per quanto riguarda altri sicuri o probabili centri sedi di luoghi di culto punici, va menzionata per la sua importanza Iol/Caesarea, attuale Cherchel. All’inizio semplice scalo commerciale punico, Iol divenne in seguito capitale del regno di Mauretania e fu battezzata Caesarea dal re Giuba II; dopo l’annessione a Roma sotto Caligola, assurgendo a capitale della provincia romana di Mauretania Caesarea. Seconda città africana dopo Cartagine, non ha potuto essere oggetto di un’indagine archeologica sistematica, ma i ritrovamenti di vario tipo testimoniano, pur dopo la romanizzazione, una forte persistenza del culto di Saturno con un tempio a lui dedicato (di dislocazione ignota), sicuro indizio di un precedente culto per Baal-Hammon. L’esistenza di un santuario in onore di quest’ultimo appare dunque assai probabile, anche sulla base di una stele (Figura 1) rinvenuta nella parte occidentale della città, esattamente là da dove provengono le stele votive d’epoca romana. Il monumento si data al II sec. a.C. e reca un’iscrizione di difficile lettura che tuttavia testimonia di una dedica “Al signore Baal” in rendimento di grazie. Quanto al restante materiale epigrafico, da Cherchel provengono ancora due epigrafi funerarie, entrambe conservate al Louvre, la celebre iscrizione per il re Micipsa (Figura 2) e un’altra (Figura 3) in memoria di una donna di alto lignaggio, oltre ad un cimbalo votivo iscritto (Figura 4).

 

Cherchel. Iscrizione funeraria di Micipsa
 

Figura 2. Cherchel. Iscrizione funeraria di Micipsa (Louvre, AO 5118 = 1028)

L’esistenza di altri tophet è da ritenere probabile anche in altri siti algerini, su base indiziaria. Va menzionata, per la ricchezza di materiali epigrafici, Guelma (Calama), a 75 chilometri a est di Cirta. Si tratta di un centro fortemente connotato in senso punico, al punto che in piena epoca tardo-imperiale si trovano ancora iscrizioni redatte in neopunico. Il locale tempio eretto in onore di Saturno in età romana fu certamente preceduto da un santuario punico dedicato a Baal-Hammon, situato probabilmente a Aïn-Nechma (Thabarbusis), a 5 chilometri a sud-ovest di Guelma, come indica una serie di iscrizioni, funerarie ma anche votive, queste ultime dedicate appunto al grande dio punico.

Procedendo in questa sintetica rassegna, si ricorderà che a Rusuccuru (Dellys), da dove proviene un’iscrizione funeraria neopunica, è attestato un culto a Saturno: l’esistenza di un tophet potrebbe essere qui suggerita da due stele votive anepigrafi (conservate al Museo di Algeri) di cui una reca un segno di Tanit.

 

Cherchel. Iscrizione funeraria

Figura 3. Cherchel. Iscrizione funeraria (Louvre, AO 5294)

 


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