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Epigrafia e tophet in Algeria
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A Tipasa di Mauretania, città portuale a 70 chilometri a ovest di Algeri, si suppone l’esistenza di un tophet databile al I-II secolo d.C. in base all’identificazione di un’area sacra con stele votive anepigrafi, tavole di offerta e vasi contenenti resti incinerati di vittime sacrificali. Sempre qui è venuto alla luce il sepolcro di un ministro del culto di Baal e di Tinnit in epoca flavia.

Cherchel. Cimbalo votivoGouraya (Gunugu), a 30 chilometri a ovest di Cherchel, ha lasciato vari indizi di un culto tributato a Saturno, con una ventina di brevi iscrizioni che ne attestano le radici puniche, ma è forse a Tenès (antica Cartennae) che deve presupporsi un tophet, almeno sulla base di un’iscrizione votiva in rendimento di grazie a Baal (Hammon). Nella presente rassegna devono infine essere ancora menzionati Arseu (Portus Magnus, sulla costa oranese), da cui provengono due iscrizioni neopuniche di tipologia compatibile con quelle dedicatorie usuali nei tophet; Les Andalouses (Castra Puerorum?), sito caratterizzato da due necropoli, per la presenza di una stele a frontone triangolare con scena di offerta; Tirekbine, nella regioni di Sigus, con una stele iscritta dedicata in rendimento di grazie a Baal (Hammon) e a Tinnit “volto di Baal”, sito da cui provengono anche molte iscrizioni libiche; Ksiba Mraou (Civitas Pophtensis), con tempio e stele votive dedicate a Saturno.

Una speciale menzione merita N’gaous (Nicivibus), sito a 80 chilometri a sud di Sétif, celebre perché vi sono state ritrovate stele votive in latino dedicate a Saturno la cui terminologia ha contribuito grandemente a chiarire il lessico sacrificale fenicio-punico relativo ai sacrifici e i meccanismi di dedica e di sostituzione di vittime umane con vittime animali in tarda epoca.

Come si vede anche da questa sommaria rassegna, non pochi dovevano essere i santuari punici d’Algeria in attività nel periodo compreso tra il III sec. a.C. e il II d.C., il cui numero è suscettibile di accrescimento se solo si pensa che altre località della regione, oltre a quelle qui menzionate, hanno lasciato testimonianze epigrafiche puniche, anche se non esplicitamente di carattere sacrificale, come nei casi di Guelat bou Sba; Ain el-Kebch, nella regione di Ippona; Aïn Joussef; Henchir Bou Atfan; Kef Bezioun (Zattara, a 20 chilometri a sud est di Guelma); Kef Smaar (Columnata, a 25 chilometri a nord-est di Tiaret); Khallik; Qalaat Abi s-Siba; Souk Arhas (Thagaste), patria di sant'Agostino; Takembrit (Siga) e Tipasa di Numidia (Tiffech).



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