Lo zio arciere e la flotta cartaginese
Tornavo a casa dalla necropoli un po’ triste dopo aver visto il funerale... Ma che sorpresa mi aspettava, è venuto a farci visita il fratello di mia mamma, che è soldato di marina nella flotta cartaginese, e mi racconta sempre storie favolose!
Lo zio è un arciere abilissimo, e vive sulle navi da guerra che viaggiano nel Mediterraneo.
Fa parte di un numeroso equipaggio, guidato da un ammiraglio e composto da ufficiali, soldati, marinai e rematori, e sa tutto sulle navi da guerra, che vedo a volte attraccate nel porto ma su cui non mi hanno mai lasciato salire.
Ci sono le navi a cinquanta remi, venticinque per lato, quelle a cento remi, disposti su due file da venticinque remi per lato... Ma la mia preferita è la “trireme”, una nave con ben tre file di remi sovrapposti su ogni fianco, veloce e agilissima nelle manovre.
Ogni nave è equipaggiata con un’arma formidabile, chiamata “rostro”: è una specie di grosso sperone in bronzo, che viene montato nella parte anteriore dell’imbarcazione (la prua). Con il rostro le navi vengono lanciate a grande velocità contro i fianchi di quelle nemiche, come per sfondare una porta con un ariete. Nella nave colpita si crea così una grossa falla, che provoca l’entrata dell’acqua e la fa rapidamente affondare... Meglio tenersi alla larga!