I itinerario

La regione di Cirta


Nell'ambito della fascia territoriale punicizzata ad occidente di Cartagine, la regione di Cirta occupa il territorio tra Tabraca e il fiume Amsaga, corrispondente ai regni dei Massesili e dei Massili, riuniti da Massinissa in un unico dominio e, in età romana, nella provincia della Numidia.

 

I territori dei Massesili e dei Massili (elaborazione da Google Earth) Il territorio dei Massili coincide con la regione delle grandi necropoli megalitiche che si sviluppa sulla costa, nella fascia tra Tabraca e Rusicade; nell’entroterra, verso sud, in direzione di Sicca Veneria. In questa regione, a ridosso del confine con il territorio statale di Cartagine (grosso modo l’attuale Tunisia), è difficile stabilire quali città furono sottoposte al diretto controllo cartaginese e quali subirono il solo influsso culturale punico. Allo stesso modo, complessa risulta la valutazione dei centri fortificati che da Hippo Regius, seguendo la riva destra del fiume Seybouse, arrivano a Barrache sulla riva sinistra del fiume Medjerda, datati tra il V e il III sec. a. C. e interpretati come facenti parte di un limes cartaginese. Tale interpretazione presupporrebbe un controllo territoriale della regione da parte di Cartagine già nel V sec. a.C., mentre con maggiore probabilità i siti sono da interpretare come abitati fortificati che si alternano ad insediamenti agricoli, sull’esempio del sistema individuato nel territorio statale cartaginese e nella Sardegna punica. La lettura in tal senso fa, per altro, propendere per una datazione del sistema al III sec. a. C., quando Cartagine volge la propria attenzione politica a questa regione.

Tra i centri della regione di Hippo Regius che attestano la presenza punica si pongono Thuburnica (che ha restituito stele neopuniche rinvenute nell’area sacra dedicata a Baal-Hammon-Saturno e un’iscrizione latina che documenta la presenza dei sufeti), Thagaste, Calama.

Dritto di una moneta raffigurante MassinissaIl dato principale e comune a tutta la fascia territoriale che dal tratto di costa tra Tabraca e Hippo Regius si sviluppa fino ai Monti di Tebessa a ridosso delle confine cartaginese, sembra essere l’uniformità del livello di interazione tra mondo punico e libico e un probabile coinvolgimento di Cartagine nella formazione dei regni numidi, più attivo di quanto storicamente accertabile. La metropoli, potrebbe aver favorito la formazione di stati "nazionali" con un unico capo riconosciuto, politicamente più affidabile di un insieme di tribù in costante lotta tra loro.

Nell’ottica proposta, assumono notevole importanza le vicende della regione di Cirta. La città si impone improvvisamente nel 205 a.C. durante la seconda guerra punica come centro strategico limitrofo allo stato cartaginese. Ma questa "improvvisa entrata in scena" di Cirta è già segnata da una punicizzazione talmente incisiva da potersi paragonare a quella del territorio statale e da rimanere predominante anche dopo la caduta di Cartagine.

Ciò nonostante, le scarne notizie sulla regione prima della seconda guerra punica rendono alquanto difficile la definizione della dinamica alla base della creazione di quello che ha le caratteristiche di un distretto coloniale in pieno territorio numida. L’azione rientra con ogni probabilità nell’ambito del progetto "imperialistico" dei Barcidi e dell’impegno militare del III sec. a.C.

La presenza punica in Algeria interessa prevalentemente la costa, ad eccezione della regione di Hippo Regius e di Cirta. La ricchezza e la prosperità della regione è in gran parte dovuta alla sua proiezione verso l’Africa interna e i centri posti a sud-est di Cirta come Macoma (Henchir el-Mergueb) nell’area di Setif, Zarai (Zaraïa), nella regione di Batna, e più a sud, verso Bistra e le fiabesche gole di El-Kantara aperte, secondo la leggenda, da un colpo di piede di Eracle: le "porte" verso le oasi e le piste della transumanza e del commercio transahariano.

Il mausoleo del MedracenNella piana di El Madher, sui primi contrafforti dell’Aurès, è stato costruito il mausoleo del Medracen, datato all’inizio del III sec. a.C. Al di là dell’importanza del monumento punico dal punto di vista architettonico, sembra interessante evidenziare che il Medracen è ancora oggi un crocevia presso il quale si incontrano le carovane provenienti dai monti dell’Aurès e dello Zibans che da qui proseguono verso Cirta.

Tali considerazioni concorrono a rafforzare l’idea che in epoca punica la regione di Cirta, per l’importanza strategia rivestita come area di scambio tra le tribù nomadi del sud, le popolazioni della costa e quelle puniche in territorio cartaginese, potesse essere direttamente controllata da Cartagine e organizzata secondo un sistema distrettuale e un’incisiva presenza sul territorio.

Hippo Regius (Annaba)

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Hippo Regius (Annaba)Hippo Regius, l'odierna Annaba, è la città di maggior rilevanza dell’area, probabilmente in origine un emporion cartaginese nel quale sono state rinvenute stele neopuniche. L'antico nome della città potrebbe derivare dal fenicio 'pwn, in base alle monete ritrovate nella città a leggenda ‘pwn/tp’tn, tp’tn /’pwn e tsl’tn (?)/’pwn. Il nome “regius”, invece, fu dato durante l'epoca Numida, da Massinissa, quando Hippo o Ippona divenne una città reale.

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Thagaste (Souk Arahas)

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Thagaste (Souk Arahas)Thagaste, patria di Sant’Agostino che ancora nel V sec.d.C. parlava punico, presenta un’unica iscrizione neopunica. Tuttavia, risulta un sito strategico per l’economia cartaginese nell’area, in quanto posto al centro di un ricco bacino minerario per il quale si hanno indizi di sfruttamento in epoca antica. Nella regione, infatti, particolarmente ricca di minerali (piombo, zinco, rame e ferro), sono stati rinvenuti reperti che testimoniano una frequentazione antica.

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Calama (Guelma)

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Calama (Guelma)L'antica città di Calama (nome latino della moderna Guelma), insediamento numidico d’Algeria, è situata a circa 75 km a est da Costantina (Cirta). Si trova ai piedi del massiccio della Mahouna, che domina la valle di Seybouse, da cui proviene la maggior parte del marmo di cui sono fatte quasi tutte le stele votive di Guelma e di Ain-Nechma.

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Cirta (Constantina)

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Cirta (Constantina)La città di Cirta, corrispondente all’attuale Constantina, viene menzionata dalle fonti classiche per la prima volta alla fine della seconda guerra punica. L’origine della città, però, si può ipotizzare fenicia sulla base delle testimonianze numismatiche: le monete rinvenute a Cirta, portano sempre il nome della città in punico, Krtn, che corrisponde al fenicio qart, "città".

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Macoma (Henchir el Mergueb)

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Macoma (Henchir el Mergueb)La presenza a sud di Cirta di un centro denominato Macoma (Henchir el Mergueb), rende verosimile l’ipotesi di una presenza cartaginese nell’area. Il toponimo mqm’ (abbreviazione di mqm hdš) attestato sulle monete neopuniche del centro nel II-I sec. a.C. individua, infatti, i "mercati nuovi" posti anche in luoghi lontani rispetto al centro punico principale e bene si adatta a un sito posto sulla via di penetrazione verso l’entroterra numida tra Cirta e Theveste

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Zarai (Zraïa)

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Zarai (Zraïa)Zarai (l’attuale Zraïa), probabilmente la sr’t della monete neopuniche con testa femminile e cornucopia, è un centro numida di raccolta dei prodotti delle regione agricole e pastorali del Chot el Hodna, nella regione di Batna.

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Rusicade (Skikda)

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Rusicade (Skikda)La città di Rusicade, odierna Skikda, si localizza sulla costa orientale dell’odierna Algeria. La componente punica di questo insediamento è testimoniato dal toponimo. Infatti nel suo antico nome (Rousikàda in greco e Rusic[c]ade in latino) si potrebbero rintracciare due nomi di origine semitica occidentale: RUŠ, capo, e IKADA (<*yqd), fanale, attribuito al promontorio che domina Skikda. Molto probabilmente doveva essere una città commerciale fornita di una torre d’avvistamento e che deve aver avuto anche un’importanza durante la seconda guerra punica in quanto è stata menzionata in Tito Livio con il nome di Thapsa, toponimo di origine libico berbera. 

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