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Le Collezioni numismatiche: la storia di una passione

(testo di Lorenza-Ilia Manfredi)

L’attribuzione delle monete con la raffigurazione della testa di Iside e delle tre spighe alla zecca di Iol-Caesarea viene presa in considerazione per la prima volta da L. Müller, che dubitativamente le pone in relazione ai re di Mauretania, in particolare Bogud I, e in generale le attribuisce a zecca incerta della Mauretania. In precedenza, eminenti studiosi quali J. Eckhel, T.E. Mionnet o A. Berbrugger ritenevano le monete legate a Cleopatra Selene. Eckhel, in particolare, aveva attribuito le emissioni in argento con la stessa tipologia prima alla zecca punica di Sardegna e successivamente a quella italica.

Dritto della moneta del regno di Numidia, III-II sec.a.C. (fotografia di L. D'Angelo)Soltanto L. Charrier nella sua Description des monnaies de la Numidie e de la Mauretanie del 1912, osservando la preponderanza dei rinvenimenti nell’area della città di Iol, propone l’attribuzione delle monete con la raffigurazione di Iside sul dritto e delle tre spighe sul rovescio alla zecca di Iol-Caesarea. L’ipotesi è accolta da J. Mazard che considera determinante per l’individuazione della zecca l’abbondanza dei ritrovamenti monetali nel sito di Cherchel e nelle aree limitrofe. Posizione, questa, ripresa e confermata da P. Salama nel 1979, più recentemente da Alexandropoulos e presente nella quasi totalità dei repertori e sillogi.

Le monete della zecca neopunica di Iol-Caesarea sono conservate in molte collezioni pubbliche e private d’Europa. Vettore principale di tale diffusione è la presenza coloniale francese in Algeria. La conquista di Cherchel da parte dalle truppe francesi nel 1840 porta a un notevole interesse scientifico e antiquario verso le antichità locali, in particolare le monete, che confluiscono in buona parte nelle collezioni private e nei Musei europei. Esempi significativi di tali acquisizioni sono gli esemplari della collezione di P. de l’Hôtellerie costituita da pezzi rinvenuti a Cherchel, passati a far parte nel 1862 in quella del Duca de Luynes e successivamente acquisita dal Cabinet des Medailles di Parigi e le sette monete di Iol provenienti dal fondo del Medagliere di Cherchel che L. Müller ha trasferito al Museo di Copenhagen.

Nonostante questo costante impoverimento del patrimonio locale, la quantità di monete della zecca neopunica di Iol nei Medaglieri algerini formatisi a partire dalla metà dell’'800 rimane consistente. Il Medagliere del Museo di Cherchel conserva monete di Iol di sicura provenienza locale, come già ricordava P. Gauckler nel 1895. Questo primo nucleo di pezzi, formatosi tra la metà dell’800 e i primi del '900, è quello maggiormente depauperato dalle cessioni fatte a favore di collezioni pubbliche e private europee. Il fondo attualmente presente nel Museo della città è costituito quasi esclusivamente dalla collezione A. Schmitter formatasi localmente intorno alla metà dell’'800, e da acquisizioni di monete rinvenute sporadicamente all’inizio del 900. La collezione Charrier composta anch’essa da esemplari rinvenuti a Cherchel è stata in parte dispersa e in parte inglobata nella collezione numismatica del Museo di Algeri che nel 1951 ha acquistato anche la collezione Fayolle formata da un numero considerevole di esemplari della zecca autonoma neopunica di Iol.

Nel 1861 A. Berbrugger annota che nello stesso Museo di Algeri erano presenti undici bronzi di modulo medio e piccolo con o senza lettere riferibili a Iol, attribuiti erroneamente dall’autore a Cleopatra Selene. Nel 1949 ancora il Museo di Algeri acquisisce la collezione privata Archambeau formatasi con oggetti, tra cui un numero imprecisato di monete, rinvenuti nella proprietà della famiglia posta ad ovest di Cherchel sulla strada RN 11 per Ténès, tra l’oued el Kantara e l’oued Rassoul, su cui insiste un’area sepolcrale di notevole interesse.

P. Salama nell’insostituibile lavoro del 1979 riscontra la collezione G. Louis formatasi tra il 1952 e il 1958 con materiale rinvenuto nel territorio di Cherchel tra cui monete Iside/tre spighe, di Giuba II, Tolomeo, bronzi e piombi numidi, monete di Ibiza e di Tingi liberamente vendute tra il 1950 e il 1962 nei negozi di antiquariato della città algerina.

Monete di Iol-Caesarea sono state rinvenute tra il 1930 e il 1959 anche nelle villas di Cissi (attuale Djinet) e conservate nella collezione inedita Triolo, di cui dà conto ancora P. Salama.

Per quanto riguarda i ritrovamenti di monete di Iol in Nord Africa si osserva che la maggior parte di essi si registrano nei siti della costa algerina: Cherchel, Les Andaluses, Djinet, Takembrit, Tipasa. Non mancano tuttavia, rinvenimenti nell’area marocchina a Tangeri, in quella di Cirta a Tiddis e a Cartagine stessa. L’esemplare conservato al Museo di Cartagine, così come quelli rinvenuti a Tipasa, provengono da contesti tombali. Le monete da Takembrit dagli scavi nell’antica città di Siga, quelle da Les Andaluses, Djinet, Tiddis sono rinvenimenti sporadici.

Anche la documentazione relativa a Cherchel è poco significata dal punto di vista dei contesti archeologici, ad eccezione delle monete ritrovate durante le diverse fasi dell’intervento di salvataggio dei resti  del foro severiano operato da N. Benseddik e T.W. Pottter, dove sono state rinvenute quindici monete della zecca civica neopunica di Iol. Il rinvenimento rafforza decisamente l’attribuzione a Iol-Caesarea delle monete Iside/tre spighe.

Infine, un numero rilevante di monete Iside/tre spighe è attestato nelle collezioni numismatiche della Spagna. Tale presenza è solo in parte legata al mercato antiquario, mentre la maggior parte delle monete provengono da rinvenimenti fortuiti o scavi eseguiti sul territorio della Penisola Iberica.

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