Hippo Regius (Annaba)

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 (testo di Gianpiero Rossi)

 

 

 
 Vedute dell'area archeologica di Hippo Regius

 

Dritto di moneta raffigurante Massinissa (fine III-inizio II sec. a.C.)Hippo Regius, l'odierna Annaba, è la città di maggior rilevanza dell’area, probabilmente in origine un emporion cartaginese nel quale sono state rinvenute stele neopuniche. L'antico nome della città potrebbe derivare dal fenicio 'pwn, in base alle monete ritrovate nella città a leggenda ‘pwn/tp’tn, tp’tn /’pwn e tsl’tn (?)/’pwn. Il nome “regius”, invece, fu dato durante l'epoca Numida, da Massinissa, quando Hippo o Ippona divenne una città reale.

 La popolazione che costituiva la parte più antica della città era di origini berbera e punica. La parte berbera costituiva il sostrato iniziale, mentre la presenza fenicia potrebbe risalire addirittura al XII-XI secolo a.C. e determinò lo sviluppo economico e civile della città.

Il più antico reperto archeologico che abbiamo a disposizione, però, risale alla prima metà del V secolo a. C. ed è un frammento di cratere attico. Diversi sondaggi, inoltre, hanno rilevato un'occupazione alla prima del III secolo a.C.

Le poche vestigia punico-numide di Hippo Regius sono i resti della cinta muraria in blocchi bugnati ancora rintracciabile per circa 300 metri e sulla collina di Sant’Agostino che domina la città romana. Lo scavo eseguito nel XIX secolo sulle pendici della collina ha messo in luce le rovine di un santuario. Esso è costituito da due ingressi posti sull'asse longitudinale e uno posto sull'asse latitudinale, ai lati del quale sono presenti due bastioni. La struttura interna è composta prevalentemente da tre celle, tra le quali, quella centrale risulta essere più grande delle altre. Anche se il tempio così strutturato è di epoca romana, sorge su un'area sacra a cielo aperto che risalirebbe al periodo fenicio. La divinità venerata, infatti, è il Saturno africano, forma romana della divinità fenicio-punica Baal-Hammon.

Moneta della zecca di Hippo Regius (II-I sec. a.C.)Al culto di Saturno-Baal Hammon, ampiamente diffuso in tutte le regioni libiche, sembra, per altro, riportare la divinità maschile barbata riprodotta sul dritto delle monete del centro, datate al II-I sec. a.C. Queste sul rovescio raffigurano una dea con un pesante velo che scende sulle spalle su cui poggiano due bande che ricordano quelle delle parrucche egiziane. Sulla testa è posto un simbolo interpretato come disco solare su falce lunare, ma che potrebbe anche essere l’esemplificazione della corona hathorica, che fanno ipotizzare una lettura della divinità come Iside, che rimane comunque incerta.

Nei pressi della collina, in prossimità del tempio, furono trovati numerosi frammenti di ceramica, lucerne ed ex-voto. Questi ultimi, in uno stile tipicamente punico, vengono datati tra il II e il I secolo a.C. Nei dintorni fu trovato anche un gruppo di stele che coprono un arco temporale che va dal I secolo a. C. al III secolo d.C. Il fatto quindi che vi sia una continuità di materiali intorno al tempio, che risale alla prima metà del II secolo a. C., lascia supporre che questo sia stato consacrato a Baal-Hammon già alla fine del III secolo a.C. e abbia continuato a vivere anche dopo l'assimilazione della divinità autoctona con una romana, ovvero Saturno. Grazie ai ritrovamenti di stele con il "simbolo di Tanit" è anche probabile che in origine il tempio fosse dedicato ad entrambe le divinità.

Durante la seconda guerra punica, Hippo Regius fu assediata e presa da Lelio, legato di Scipione che nel frattempo era impegnato in azioni di guerra contro Asdrubale, fratello di Annibale.

Moneta romana di Hippo Regius

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