I mausolei
(testo di Annalinda Iacoviello)
I mausolei sono monumenti funerari, costruiti in onore di sovrani in tutto il Mediterraneo, per lo più in età ellenistica. In realtà, strutture di questo tipo esistevano già in area siro-palestinese, come dimostra il mausoleo di Amrit, detto meghazil, “fuso”, risalente al VI sec. a.C., strutturato come un monumento a più livelli su base circolare e dotato di camere funerarie ipogee.
I mausolei sono presenti anche in Nord Africa, dove rispondono a due tipologie: a tumulo e a torre. Un’eccezione, forse non isolata, è in Tunisia, a Chemtou/Simitthus, dove si trova un mausoleo a pianta rettangolare, organizzato su due livelli. Il monumento risale al II sec. a.C. e, probabilmente, non doveva essere l’unico di questo tipo, data la presenza di rappresentazioni di strutture simili sulle monete di Giuba.
I mausolei a tumulo, a pianta circolare, sono il risultato dell’evoluzione di forme monumentali locali, presenti dalla preistoria alla conquista araba, come dimostrano i tumuli di Les Andalouses, e del loro incontro con l’architettura ellenistica. I monumenti di questo tipo sono costituiti da un basamento e da una struttura superiore troncoconica, costituita da elementi circolari sovrapposti. Sotto il mausoleo erano ricavate camere funerarie ipogee, accessibili da un corridoio, l’ingresso del quale poteva essere in uno dei “gradoni” della struttura superiore. All’interno erano disposti corridoi, che conducevano a vani destinati al culto.
I mausolei a torre, invece, sono ispirati più direttamente alle tombe a torre del territorio libanese, alle quali si aggiungono elementi architettonici egittizzanti, giunti tramite cartaginesi e fenici, quali la cornice “a gola egizia”, o greci, come i capitelli ionici. Hanno pianta poligonale, una struttura superiore organizzata su più livelli, l’ultimo dei quali ha forma piramidale.
I mausolei indicano la volontà dei sovrani numidi di equipararsi ai sovrani ellenistici con la realizzazione di strutture monumentali, e la capacità degli stessi sovrani di organizzare grandi masse di lavoratori locali. A questo proposito, è fondamentale l’iscrizione punico-numida del mausoleo di Dougga, in Tunisia, che, riportando i nomi degli operai impegnati nella realizzazione del monumento, dimostra che vi lavorarono sia punici che operai locali. La notevole diffusione dei mausolei è dimostrata anche dalle rappresentazioni nella necropoli di Gebel Mlezza, presso Kerkouane, di IV-III sec. a.C.
In Algeria la presenza dei mausolei è giustificata dal fatto che qui sorgono le capitali dei regni numidi; i monumenti sono, quindi, presso Cirta, Siga e Tipasa. Purtroppo, sono tutti molto danneggiati, per cui la loro struttura è stata ricostruita sulla base dei resti architettonici.
Nei pressi di Cirta c’è il mausoleo più antico di Algeria, il Medracen, costruito, o tra il IV e il III sec. a.C., per cui apparterrebbe a Gaia, padre di Massinissa o ad un altro suo predecessore, o nella prima metà del II sec. a.C., al tempo di Massinissa, ipotesi più plausibile proprio per la capacità di organizzare un lavoro molto complesso, che si dovette raggiungere in tempi di stabilità politica. Il mausoleo ha forma di tumulo circolare, alto circa diciannove metri, con un diametro di circa cinquantanove metri. La base è animata da sessanta semicolonne, sormontate da capitelli dorici, sulle quali è un architrave egittizzante, coronato da “gola egizia”. La parte superiore troncoconica termina con una superficie piatta piuttosto ampia, sulla quale è possibile che fosse collocata una statua o un elemento piramidale. Il mausoleo era dotato di una camera ipogea, orientata verso est, ed era accessibile tramite un ingresso, realizzato nella parte superiore troncoconica.
Sempre nei pressi di Cirta, si trova anche il mausoleo di Es Soumâa, ad El Khroub; è un mausoleo a torre, eretto molto probabilmente come tomba di Micipsa nel II sec. a.C. Il monumento ha pianta quadrata e, nella parte inferiore, è decorato con false porta, accompagnate da elementi circolari; il secondo livello del monumento è costituito da una struttura con nucleo solido delimitato da 12 colonne doriche e, su questo, poggia la piramide. Probabilmente doveva fare parte della decorazione anche una statua bronzea, di cui si sono trovati i resti nell’area. È dotato di una camera funeraria, priva di ingresso, la cui realizzazione deve essere avvenuta prima del completamento del mausoleo, e che non era utilizzabile per deposizioni successive.
Un mausoleo a torre sorge anche a Siga, costruito per Vermina, figlio di Siface, nel II sec. a.C. Il monumento ha pianta esagonale irregolare, con tre lati concavi; poggia su una base di tre gradini, su cui è un primo livello privo di decorazioni, un secondo livello con tre false porta delimitate da semicolonne a capitello ionico, che sostengono architrave egittizzante, e, in alto, è l’elemento piramidale. Da qui provengono due teste di calcare, una maschile e una femminile, tra le poche testimonianze della plastica numida, probabilmente parti di statue che dovevano ornare o la sommità del monumento, o lo spazio tra le semicolonne, ponendo che, invece che false-porta, ci fossero delle nicchie. Sotto il monumento furono realizzate dieci camere ipogee, riunite in gruppi di tre, ognuno con un suo ingresso. Sul lato orientale sono stati rinvenuti i resti di una struttura coperta, che doveva servire probabilmente come luogo di culto.
Il mausoleo che sorge presso Tipasa è il più recente: si data alla prima metà del I secolo a.C. ed era destinato ad accogliere i defunti della famiglia reale numida, residente a Iol/Cesarea/Cherchel; gli è stato attribuito, in età tarda, il nome di “Tomba della Cristiana”, per una decorazione in forma di croce sulla falsa porta orientale. Il mausoleo ha forma di tumulo, ma si appoggia su una pianta quadrata, su cui è il corpo inferiore circolare, animato da sessanta semicolonne con capitello ionico. Il corpo superiore troncoconico ha un’altezza di circa trentatre metri e termina con una piattaforma che doveva ospitare un gruppo statuario o una piramide. L’ingresso al settore ipogeo è sul lato orientale e conduce ad una serie numerosa di vani, dei quali quello centrale era la camera funeraria principale. Sempre sul lato orientale, sono stati anche ritrovati i resti di un altare, utilizzato per il culto; questo ritrovamento si collega ai successivi Djedars, mausolei nei pressi di Tipasa, di V sec. d.C., che hanno altare sul lato orientale.
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