Rusicade (Skikda)
(testo di Rosanna Montanaro)
La città di Rusicade, odierna Skikda, si localizza sulla costa orientale dell’odierna Algeria.
La componente punica di questo insediamento è testimoniato dal toponimo. Infatti nel suo antico nome (Rousikàda in greco e Rusic[c]ade in latino) si potrebbero rintracciare due nomi di origine semitica occidentale: RUŠ, capo, e IKADA (<*yqd), fanale, attribuito al promontorio che domina Skikda. Molto probabilmente doveva essere una città commerciale fornita di una torre d’avvistamento e che deve aver avuto anche un’importanza durante la seconda guerra punica in quanto è stata menzionata in Tito Livio con il nome di Thapsa, toponimo di origine libico berbera.
I ritrovamenti archeologici che testimoniano un’influenza punica non sono anteriori all’epoca numidica e si tratta di una testa scolpita in arenaria, di un capitello d’ordine ionico di epoca numidica e di due stele neopuniche decorate una con il "segno di Tanit" e un caduceo e l’altra con il "segno di Tanit" fiancheggiato da una corona piatta di palma.
Sono state ritrovate numerose stele anepigrafi (ossia prive di iscrizioni) dedicate a Baal Hammon o a Saturno africano. Le stele si possono distinguere in tre tipi principali. Al primo tipo appartengono le stele con raffigurazioni di oranti che porgono delle offerte, raffigurati in modo grossolano; questo primo tipo si ascrive alla tradizione neo-punica e al culto di Baal Hammon, di epoca pre-romana. Le stele del secondo tipo, anche se ancora appartenenti alla fase neopunica, presentano delle evoluzioni nella resa delle figure; sono anche presenti delle iscrizioni latine, che permettono di datare le stele tra la metà del I sec. d.C. e l’età flavia (seconda metà del I sec. d.C.). L’ultimo gruppo di stele, infine, ha i segni dell’influenza romana e si data tra il II e il III sec. d.C.
Il sito di Rusicade fu utilizzato come scalo dai Cartaginesi, ma la sua vicinanza a Cirta, una delle capitale dei Numidi, porta a pensare che la città fosse, in realtà, un loro porto a partire dal III sec. a.C. se non persino dal IV sec. a.C., secondo la menzione del luogo fatta da Pseudo Scilace (storico greco autore di una descrizione delle coste del Mediterraneo e del mar Nero). Ai soli Cartaginesi, dunque, si può ascrivere il toponimo punico.